Halloween? No, grazie!
Si diffonde in Europa e in Italia questa festa pagana d'importazione, in netto contrasto con l’ossequiosa memoria e il rispetto dovuto per i defunti, e ci propone di festeggiare travestiti da scheletri, spettri, fantasmi, mostri e streghe.
Dicono per esorcizzare la paura della morte, ma non contribuisce forse a dimenticare la commemorazione che la Chiesa ci propone?
Il Cardinal Martini ha scritto qualche anno fa: “Siamo sempre più irrimediabilmente invasi, anche come Chiesa, da rovinose ‘contaminazioni’ del peggiore consumismo d’oltreoceano che mandano alla deriva gran parte della nostra eredità culturale, l’anima genuina del nostro Paese… Questo tipo di feste è estraneo alla nostra tradizione, che ha valori immensi e va tramandata: il culto dei defunti fa parte della nostra storia, è un momento in cui si apre la speranza dell’eternità”.
Ricordiamo che sono giorni da vivere con una più intensa preghiera e sperimentare nello spirito la comunione dei santi che la santa Madre Chiesa ci ricorda, invitandoci a suffragare i nostri cari con sacrifici, opere buone, elemosine, messe, visite ai cimiteri…
Invece si contrappone a questo, una vera e propria antiliturgia del regno delle tenebre, con tanto di celebrazione rituale, con canti dell’horror, formule ancestrali, paramenti antiliturgici (i travestimenti da scheletri, fantasmi, …), ai ceri solitamente offerti sulle tombe vengono contrapposti ceri e candele inserite nelle tipiche zucche svuotate, i colori dominanti della festa sono: arancione e nero; rispettivamente rappresentano la mietitura e la morte.
In questi giorni è come se il ministro dell’inferno desse via libera e sguinzagliasse i suoi sudditi sulla terra per confondere le idee e allontanare l’attenzione dalla preghiera e da tutto quello che la santa Tradizione cristiana ci propone.
Dunque, festa di Halloween o festa dei Santi? A noi la scelta.