Come si calcola la data della Pasqua

daNell'anno 325 il primo Concilio di Nicea stabilì che la solennità della Pasqua sarebbe stata celebrata nella domenica seguente il primo plenilunio che viene dopo l'equinozio di primavera. In quell'occasione la data ufficiale dell'equinozio fu spostata dal 25 marzo al 21 marzo, poiché, a causa delle imprecisioni del calendario giuliano, si erano accumulati a quell'epoca quasi quattro giorni di ritardo rispetto al tempo di Giulio Cesare.

Per questo la data di Pasqua è compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile (inclusi). Infatti, se proprio il 21 marzo è di luna piena, e questo giorno è sabato, sarà Pasqua il giorno dopo (22 marzo); se invece è domenica, il giorno di Pasqua sarà la domenica successiva (28 marzo). D'altrnde, se il plenilunio succede il 20 marzo, quello successivo si verificherà il 18 aprile, e se questo giorno fosse per caso una domenica occorrerebbe aspettare la domenica successiva, cioè il 25 aprile.

La questione sul metodo di calcolo della data di Pasqua fu molto dibattuta all'interno della Chiesa, soprattutto prima, ma anche dopo il Concilio di Nicea.

Dionigi il PiccoloNel corso dei secoli V-VII si affermò (grazie soprattutto all'opera di Dionigi il Piccolo) il metodo di compilare delle tavole delle date di Pasqua, basato sul ciclo diciannovennale di Metone. In pratica, la data di Pasqua era il risultato di un algoritmo che combinava il ciclo di Metone, e quindi il numero d'oro, con il ciclo solare, ottenendo un ciclo di 19 x 28 = 532 anni. Ad ogni numero d'oro corrispondeva una determinata epatta, per cui i valori possibili dell'epatta potevano solo essere 19, e precisamente: 1, 3, 4, 6, 7, 9, 11, 12, 14, 15, 17, 18, 20, 22, 23, 25, 26, 28, 30.

La riforma gregoriana del 1582 rese più preciso il calcolo, introducendo una correzione del ciclo di Metone e utilizzando tutti e 30 i valori possibili dell'epatta.

In seguito a ciò, il ciclo delle date di Pasqua (al termine del quale si ricomincia dalla prima data) non è più di 532 anni, ma bensì di 5.700.000 anni, dato dal prodotto dei quattro numeri seguenti:

  • 19 (durata in anni del ciclo di Metone)
  • 400 (durata in anni del ciclo solare nel calendario gregoriano, che tiene conto dei giorni non più bisestili per effetto della riforma)
  • 25 (numero che corregge il ciclo diciannovennale di Metone)
  • 30 (numero delle diverse epatte possibili).

Le Chiese ortodosse utilizzano il calendario giuliano, anziché il gregoriano, per il calcolo del giorno di Pasqua, che in tal modo viene celebrato in un giorno generalmente diverso rispetto a quello della Chiesa cattolica e delle Chiese protestanti. E' in corso un tentativo da parte della Chiesa cattolica, delle chiese ortodosse e di quelle protestanti di stabilire una data di Pasqua che sia la stessa sia per le chiese occidentali, sia per quelle orientali. Ciò sarebbe possibile se, anziché ricorrere ad algoritmi e ad una data dell'equinozio fissata a priori (21 marzo), si procedesse a eseguire i calcoli sulla base del momento esatto degli eventi astronomici (equinozio e pleniluni).


Date di Pasqua cattolica e ortodossa dal 326 al 4099

Scrivi un anno fra il 326 e il 4099:
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Pasqua ortodossa: (dal 1583)

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